Parlare di se stessi, non è facile, e io cosa posso dire di me? Amo l'Arte in tutte le sue forme,pittura, scultura, musica...Tutto quello che fa bene agli occhi,alle orecchie e al cuore fa parte integrante della mia vita e del mio modo di vivere. Ho chiamato questo mio blog "I sentieri dell'Arte", proprio perchè su questi "viottoli" incantati possiamo trovare tante piccole cose che ci riconciliano con il mondo intorno...almeno così è per me! Mi basta guardare un quadro o ascoltare un po' di buona musica per ritrovare la serenità, e non è necessario che questi siano un Renoir o una sonata di Mozart, basta che siano delle belle cose da vedere e da ascoltare. Spero di condurvi nel mio mondo nel miglior modo possibile...Patrizia

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17 marzo 2010

Storia dell'arte : Emile Gallé...chi era costui?








Chi tra gli amanti del genere si sognerebbe mai di mettere dei fiori nei suoi meravigliosi vasi? Spero nessuno!Perchè le sue creazioni sono fini a se stesse, un vaso di Gallé è una scultura in cui il vetro viene nobilitato da lavorazioni sofisticate.Egli da voce alla natura,riproducendo forme e colori del regno animale e vegetale e pur essendo oggetti della quotidianetà, vasi e coppe,perdono il loro scopo primitivo tramutandosi in vere opere d'arte da collezione.
Ma chi era Emile Gallé? Nato a Nancy nel 1846, iniziò a lavorare ancora bambino nella vetreria del padre e prestissimo la sua indole creativa e sperimentatrice si manifestò grazie anche agli studi di botanica e mineralogia a cui si dedicava assiduamente:i primi lo avvicinarono al mondo della natura, che tanto influenzò e affascinò lo stile allora in voga, l'Art Nouveau; i secondi gli fecero avere le conoscenze tecniche per migliorare come nessuno prima aveva mai fatto,le possibilità fisiche ed estetiche del vetro.
Durante un soggiorno a Londra, rimase affascinato da una collezione di vetri giapponesi, conservati al Kensinton Museum ed esposti durante l'Esposizione Mondiale del 1862. Furono questi manufatti che lo spinsero a sperimentare nuovi processi di fabbricazione, tanto complicati da raggiungere i limiti del virtuosismo..le sue opere da allora furono talmente intrise di "profumo d'Oriente", che in occasione dell'Esposizione del 1889, un critico scrisse: "Sia lodato il capriccio del destino, che ha fatto nascere a Nancy un giapponese".
La natura e l'Oriente sono il punto di partenza dell'arte di Gallé, ma il suo percorso artistico comprende vari "periodi"; dal 1870 al 1884, i suoi esordi con il "periodo trasparente", in cui Gallé esplora il campo del vetro smaltato,cercando di ottenere smalti sempre più duri e resistenti alla cottura oltre che brillanti e nelle più ampie tonalità di colore.Ma la novità più eclatante di questo periodo è costituita dai vetri colorati che racchiudono sorprendentemente delle sostanze minerali, dando vita a tinte opalescenti di grande effetto visivo.Perfeziona la tecnica dell'incisione su "cabochon" di vetro,sorta di gemme dal taglio ovale e dalla superficie liscia che poi applica sull'oggetto da ornare. Tutte le fasi vengono eseguite a mano, l'incisione con la mola e con una punta di diamante e non come già si faceva con l'acido fluoridrico.
Nel periodo successivo esplode la passione naturalistica di Gallé,dove sono evidenti le tracce dei suoi studi di botanica: egli non amava i fiori solo per il loro aspetto estetico ma anche per le emozioni che gli suscitavano.
Il suo animo poetico emerge con i cosiddetti "vasi parlanti", sui quali incideva versi e strofe di Baudelaire, Mallarmé,e anche di Virgilio, come nel caso del più famoso dei "vasi di tristezza", il celebre Orfeo ed Euridice, dove utilizza un nuovo vetro nero detto ialite, perchè imita la pietra omonima.
Tra il 1897 e il 1900,esegue una limitatissima produzione di pezzi decorati a "marqueterie-sur-verre" e ad "applicazione", due tecniche difficilissime e molto costose,perche il procedimento può rompere il vetro; la prima è simile all'intarsio del legno e consiste nel fissare direttamente nella materia incandescente lamelle di vero colorato che vanno a comporre un disegno prestabilito; nell'altra invece, le parti di vetro colorato vengono saldate a caldo al corpo dell'oggetto e successivamente intagliate.
Se i "vasi di tristezza",dai toni cupi sono già il sintomo della rassegnazione per una sorte sfortunata, con gli inquietanti "vasi malati" concepiti poco prima della sua morte avvenuta nel 1904 per leucemia a 56 anni, Gallé annuncia i lugubri presagi della sua tragica fine. Dopo di lui la produzione della sua vetreria continua, grazie a sua moglie che,per distinguere i lavori posteriori, aggiunge una stellina davanti alla firma apposta su ogni pezzo.
Le opere di Gallé continuano a fare scuola, ma purtroppo la produzione industriale ne svilirà inesorabilmente le qualità creative e manuali.
Nonostante l'indubbio valore artistico delle sue opere, la fortuna postuma di Gallé non si protrasse per molto tempo dopo la sua morte: ad un'asta a Parigi nel 1914, una cospicua collezione che includeva alcuni dei suoi più prestigiosi capolavori, fu venduta a un prezzo ridicolo, l'Art Nouveau ormai era passata di moda e c'erano molte preoccupazioni economiche per la prima guerra mondiale che incombeva.
Egli rimase nell'oscurità fino agli anni Settanta, un antiquario belga racconta come si liberò di una serie di vasi Gallé vendendoli "al metro":egli stabilì un prezzo forfettario per tutti i vasi che l'acquirente riusciva a far entrare in un ampio cerchio disegnato col gesso sul pavimento della sua galleria.....
Alla fine degli anni 80 ad un'asta a Ginevra una coppa da champagne in vetro verde con decorazioni in argento fu aggiudicata a 5 milioni mentre un prezioso "Erbario marittimo raggiunse i 450 milioni.Rimase invenduta "La foglia di rabarbaro" una coppa di fascino incredibile stimata un miliardo e duecento milioni, ma non ci fu da preoccuparsi tanto,perchè all'asta seguente fu aggiudicata,e prese la via dell'Oriente...chissà forse il Giappone!